Relazione presentata al Convegno di Vinadio
4-7 maggio 2011

dal Dr Franco Bruni - (Verona) - Medico chirurgo -

Specialista in Medicina Interna


 

Lo studio da me effettuato è stato condotto utilizzando alcune delle metodiche che uso nel mio studio, cioè il Vegatest e il sistema chinesiologico INTEGRA .

Il metodo Vegatest è stato sviluppato dal dott. H. Schimmel
nel 78 partendo dall'elettroagopuntura del Dr. Voll, e si basa sulla risposta elettrocutanea dell'organismo verso specifiche informazioni elettromagnetiche caratteristiche delle cosidette “fiale test” inserite in un circuito di misurazione o trasmesse elettronicamente dagli strumenti di ultima generazione. Il test si esegue su un unico punto di agopuntura con una metodica riproducibile e permette di evidenziare le correlazioni fra causa ed effetto, fra patologia e terapia nella diagnosi funzionale.

 


Utilizzando un puntale di misurazione, posto su un unico punto, scelto come affidabile nelle risposte, il Vegatest consente di determinare, attraverso la misurazione di parecchie fiale test, se il paziente entra o meno in risonanza con la sostanza che si trova in quel momento nel ciclo di misurazione; è come se facessimo delle specifiche domande all’organismo e dalla misurazione si ricevono delle risposte che permettono di ottenere informazioni precise sia a livello diagnostico, che per la scelta terapeutica. Il "test dei medicamenti" permette infatti di definire i rimedi efficaci e tollerati per ciascun paziente.


Il TEST KINESIOLOGICO INTEGRA, messo a punto dal Dott. Roy Martina, che ha riunito varie tecniche, è un metodo che può essere utilizzato sia a livello diagnostico che per il trattamento per portare al riequilibrio energetico, fisico ed emozionale.
Si basa su una visione integrata dell' essere umano, ed è uno strumento che opermette la costruzione della mappa personale, cioè delle relazioni, valori, convinzioni che appartengono alla persona e che ne determinano la percezione e la visione della realtà. Il test nella Kinesiologia Integra, a differenza di quella Applicata, lavora con un solo muscolo, scelto come indicatore : il metodo, di tipo non invasivo, è basato sulla modifica della forza muscolare, che si verifica quando l' operatore tocca sul corpo specifici punti di proiezionesomatica ma anche energetico-emozionali.
L' indice di debolezza muscolare sottolinea la presenza di disarmonia e permette, di risalire ai fattori che la originano (pensieri, emozioni, sostanze chimiche o biologiche, campi elettromagnetici e altro). Sappiamo , grazie ad Einstein, che la materia ha una dimensione energetica: il nostro corpo, in quanto materia, può ricevere, immagazzinare e cedere energia, sottoforma di frequenze informazionali (F. Popp, fisico dell' università di Kaiserslauten, ha dimostrato che i sistemi viventi sono in grado di produrre, ricevere ed anche immagazzinare onde elettromagnetiche come la luce, che definisce biofotoni).

Gli organi emettono quindi frequenze, che danno informazioni che possono essere fisiologiche o patologiche. Il Test Kinesiologico permette di captare queste informazioni. Il corpo, la mente e l' anima formano unità inscindibile, biocibernetica, dove ogni parte influenza ed è influenzata a sua volta dall' altra.
Quando ci impegnamo per cose con le quali non siamo in armonia o cozzano contro i nostri valori, o che non possiamo affrontare, o quando ci sentiamo indeboliti per stress di vario genere (alimentare, emotivo, ambientale, chimico, elettromagnetico, ecc.) si crea uno squilibrio psico-neuro-endocrino-immunitario (la PNEI è la branca della medicina che studia le interconnessioni simultanee esistenti nell' organismo, tramite le relazioni tra sistema nervoso, endocrino e immunitario). I nostri pensieri, emozioni, idee hanno una frequenza elettromagnetica e vengono tradotti a livello organico in molecole chimiche, quelle che orientano e modulano i processi cellulari. Si comprende così che i processi mentali non siano separati dai processi corporei: "Tutto il nostro corpo è un corpo pensante" ed è il risultato di tutte le esperienze che viviamo e delle idee che produciamo.
Il dott. H.Schimmel ha codificato fin dall’inizio dell’introduzione della metodica un sistema per valutare lo stato di un organismo o di una parte del corpo, ciò sia per capire la gravità delle condizioni generali, sia l’importanza di un problema e anche per verificare l’efficacia di una cura prima di somministrarla. Sono state introdotte così alcune scale. La più importante è la cosidetta “età biologica” che viene valutata attraverso il grado di intossicazione del mesenchima.

 

Ciò avviene attraverso l’uso di 21 fiale di mesenchima a varia diluizione dalla D2, che indica un bassissimo livello di intossicazione fino alla D36, che testimonia un grado di intossicazione altissima. Per capire la scelta del dott. Schimmel occorre conoscere il cosidetto "sistema di base di regolazione" sec. il Prof. Pischinger, dell'Università di Vienna.

 

Quando si è in un buon stato di salute, il connettivo non è carico di tossine permettendo un ottimale apporto di sostanze anaboliche e un buon drenaggio di quelle cataboliche consentendo un buon funzionamento cellulare. Inoltre le cellule mesenchimali del connettivo possono svolgere correttamente la loro funzione di difesa. La sostanza fondamentale è costituita dal liquido extracellulare con cellule indifferenziate e fibroblasti, che riempie gli spazi fra le cellule e le membrane, le quali possiedono i recettori, i glicocalici e canali per le informazioni tra spazio intra ed extracellulare (le membrane cellulari hanno dei canali ionici, che si comportano come delle porte). La sostanza fondamentale viene formata dalle cellule mesenchimali. In caso di depositi patologici nel connettivo, come la presenza di sutossine e di altre omotossine, il tessuto si presenta pieno di grasso e muco. Il trasporto di sostanze anaboliche e cataboliche è rallentato, il funzionamento delle cellule soffre enormemente, sia perchè riceve meno materiale nutritivo, sia perchè non si può liberare dalle scorie. I fagociti, già carichi di tossine, non possono continuare oltre la loro azione depurativa ed immunitaria. E' quindi lo stato del mesenchima che condiziona lo stato dei tessuti e delle cellule. Per valutare lo stato di salute del tessuto extracellulare si usano le fiale di mesenchima, così per conoscere lo stato a livello intracellulare si usa la scala del DNA.

Il dott. Roger Melhuish, scozzese, ha introdotto tale scala con il DNA omeopatizzato partendo dal D6 per un basso livello di intossicazione fino al D200 in caso di grave intossicazione intracellulare. Quando è compromessa questa scala la condizione di intossicazione è più profonda e occorre più tempo per il trattamento che, almeno all’inizio non può essere troppo aggressivo. Un altro indice misura il numero delle età biologiche che risuonano nella scala del mesenchima del paziente. Per conoscere quante età biologiche nella scala del masenchima risuonano nel paziente abbiamo i seguenti indici:
MOLIBDEN D800 per 3 indici, NATRUM MURIATICUM D30 per 4 indici, COENZYME Q10 (ponderale) per 5 indici,
HYPOPHYSIS D800 per 6 indici.

Il valore dell’età biolgiche si legge così: 15 × 3 indica che risuonano tre indici della scala del mesenchima e che il punteggio maggiore è 15. Il valore tre indica alla prima visita un buon livello di stress/fisico/psichico/immunologico, il valore quattro mostra uno stress maggiore che diventa importante con il punteggio cinque fino al sei che rappresenta il massimo e che si riscontra in persone con patologie molto importanti. Gli indici 2 e 1 sono ottimi compensi. Un'altra scala importante è quella introdotta dal Dott. Roy Martina; lui utilizza tre scale una per il grado di tossicità d'organismo/organo (Tox da 0 a 10), un'altra per lo stato di un'infiammazione o blocco (fino a + 15) e l'ultima per il livello di degenerazione(fino a – 15)

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L’organismo può essere paragonato ad una botte; quando è piena si manifestano i sintomi che sono il tentativo di svuotamento, eliminando tossine o attraverso la pelle o bruciandole con le infiammazioni e attraverso i catarri e gli essudati o il corpo cerca di ridurne la loro concentrazione depositandole nel tessuto adiposo, ingrassando così, o diluendole attraverso una idroritenzione.
Si capisce così come sia importante la disintossicazione per il benessere, dato che i sintomi si manifestano quando la botte è piena. Chiaramente è indispensabile anche una terapia specifica sulle cause e questa può essere prescritta dal medico, ma una disintossicazione è uno strumento importantissimo di supporto alla cura e in patologie non gravi spesso è sufficiente per risolvere il problema.

 

Dalle esperienze condotte in Germania attraverso l'esame del sangue col metodo della microscopia in campo oscuro si è visto che dopo l'applicazione della disintossicazione ionica il sangue presenta un aspetto che tende alla normalità e che permette una miglior irrorazione tissutale e un miglior trasporto dell'ossigeno aumentando l'efficienza degli scambi dell'ossigeno a livello polmonare, migliorando il trasporto di questo e quindi ossigenando meglio anche i tessuti, che così funzionano molto meglio. Spesso si utilizzano nella vaschetta dei prodotti ad azione alcalinizzante, come il bicarbonato di sodio o meglio un prodotto a base di idrossido di potassio (Alkawater) o rimedi che agiscono su diversi fattori come Cellfood o Oxylift. Correggere l'acidosi è un'altra condizione utilissima per portare il corpo in uno stato buon funzionamento e avere un terreno su cui è molto più difficile ammalarsi.
La sperimentazione clinica da me condotta è stata eseguita analizzando prima e dopo il trattamento con Lotus gli indici biologici cioè l'età biologica secondo Scimmel, la scala del DNA e le tre scale di Roy Martina.



Nella prima colonna sono riportati i dati dei pazienti con la patologia, nella 2° la misurazione dell'età biologica del mesenchima, il numero di età biologiche e la scala del DNA; il primo dato si riferisce alla prima visita sotto viene riportato la misurazione prima di ogni trattamento con disintossicazione ionica. La terza colonna riporta la scala secondo l'età biologiche di Roy Martina. La quarta colonna dà il risultato immediatamente dopo il trattamento con Lotus secondo le scale classiche del metodo Vega nell'ultima colonna secondo la scala di Roy Martina.

 

Ricordo che i valori registrati sono soggettivi e non possono essere pertanto confrontati con metodi di tipo biochimico, che permettono di dare dei dati certi e ripetibili. Il miglioramento dopo il trattamento con Lotus è stato clamoroso; spesso un trattamento, soprattutto i primissimi, equivale in termini di miglioramento dei punteggi a una cura di disintossicazione mirata portata avanti per almeno un paio di mesi. Quando poi ho rivisto i pazienti a distanza di un po' di tempo si è visto che in punteggi, pur non rimanendo così bassi come subito dopo il trattamento, erano comunque molto migliori rispetto a quello che otteneva con le cure prescritte. Il trattamento Lotus non può sostituire l'intervento del medico e di terapie mirate specifiche alla risoluzione della patologia ma comunque è un presidio molto utile per accelerare i tempi della cura ed è molto consigliabile per mantenere pulito il mesenchima e le cellule stesse, permettendo di fare un'opera di prevenzione delle malattie e va inserito nel contesto dei consigli per un comportamento corretto atto a prevenire le problematiche a cui potremmo andare incontro considerando la nostra diatesi familiare/genetico.


Dott. Franco Bruni
Medico-Chirurgo
Specialista in Medicina Interna

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